COSA VISITARE

a Tonezza e dintorni

Alcuni consigli su luoghi da visitare durante il tuo soggiorno nel nostro Hotel

Tonezza del Cimone

Tonezza del Cimone (1000 m. di altitudine) ha uno dei paesaggi più belli e seducenti delle montagne venete. In autunno questi luoghi si colorano di mille tonalità e sembrano usciti dalla tavolozza di qualche pittore. I cromatismi delle piante sempreverdi si mescolano con quelli delle foglie che ingialliscono. Non si può rimanere insensibili a una tale seduzione ed il camminare tra i boschi diviene un momento per liberare la mente dalla vorticosità della vita quotidiana. Tonezza è un tranquillo paese di montagna che permette al forestiero di ritemprare il proprio animo avvicinandosi alla natura. In paese si possono utilizzare le strutture del Centro Sportivo che ha la possibilità di ospitare campus, ritiri, corsi o manifestazioni varie sempre in mezzo al verde della natura circostante.

Cultura della montagna

Tonezza offre inoltre un grande panorama per quanto riguarda storia e cultura. Qui a Tonezza oltre ai sentieri naturalistici e della Grande Guerra potete visitare:


  • il Museo Etnografico, centro di documentazione della civiltà agricola in montagna;


  • il Centro Visite, il quale vuole educare e valorizzare il patrimonio storico della Grande Guerra presente sul Monte Cimone, nel tentativo di favorire la conoscenza e la consapevolezza dei mutamenti avvenuti in quei luoghi durante le fasi più drammatiche del conflitto;


  • la Base Tuono, situata nei pressi di Passo Coe (1610 m), nel Comune di Folgaria (Trentino), fu una delle dodici basi missilistiche dell’Aeronautica Militare dispiegate nel Nord Italia negli anni Sessanta nell’ambito del sistema di difesa aerea NATO del Sud-Europa. La sua funzione, come quella delle altre basi, era quella di contrastare eventuali attacchi aerei d’alta quota da parte dei paesi del Patto di Varsavia. Il sistema d’arma era basato sul missile Nike – Hercules, un vettore superficie – aria armato con testate convenzionali e nucleari.

Passione per la storia

Cime divelte, rocce insanguinate, nidi di mitragliatrice, trinceramenti, caverne in roccia per cannoniere, resti di fortezze permanenti: sono questi, oggi, i reperti e le testimonianze che, anche nel settore “Astico-Posina” e nel saliente montano che si snoda dall’area pasubiana all’Altopiano di Tonezza e dei Fiorentini, raccontano la storia della Grande Guerra combattuta sul fronte veneto-trentino. Allora, dopo i bombardamenti del 15, fu con la Strafexpedition, scatenata dagli austroungarici nel maggio del ’16, che questo territorio, conteso palmo a palmo, divenne l’ultima frontiera per impedire al nemico lo sbocco nella pianura vicentina. Attacchi e contrattacchi, paesi distrutti, vite umane spezzate: questi furono gli effetti di una guerra rimasta, per i suoi protagonisti e i testimoni di allora, indimenticabile.

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    Poi, quando il silenzio tornò a regnare sovrano sui pascoli alti e di mezza costa, e sulle vette perdute nel cielo, ci fu chi eresse con convinzione cippi votivi per rinnegare altri conflitti bellici, mentre il cordoglio per le vittime, spesso senza nome, si esprimeva dando con amore sepoltura ai caduti, tutti fratelli nella morte. Di fronte alle “Fortezze dell’Imperatore” (Doss del Sommo, Sommo Alto, Cherle, Belvedere, Luserna, Verle, Pizzo di Vezzena) stavano “Le sentinelle del Regno”, cioè i forti italiani di Campomolon, Cornolò, Casa Ratti, Punta Corbin, Campolongo, Verena. È ancora possibile, per chi voglia camminare sui sentieri della Storia, che interessano il vecchio fronte italiano occidentale e , in particolare, i monti prealpini che guardano le con valli dell’ Astico e del Posina, imbattersi nelle rovine di queste opere militari pesantemente danneggiate, spesso distrutte dalle artiglierie di grosso calibro, o fatte saltare nei tragici giorni della Strafexpedition. E se di Cornolò, incassato tra la val di Posina e la Val di Rio Freddo, a proteggere Arsiero, oggi non rimangono che pochi resti di murature, la visita alle rovine di Forte Campomolon, situato a 1853 m di quota per contrastare le fortezze folgaretane, permette di cogliere l’imponenza architettonica delle sue strutture, lasciando intravedere, nel blocco-batterie, la serie delle quattro cupole corazzate. Più giù, nella media Val d’Astico, a 350 m di altitudine, fra una vegetazione sempre più rigogliosa e selvaggia, s’indovinano i resti di Forte “Casa Ratti”, all’epoca dotato di tre cupole girevoli e armato con tre cannoni da 149G, in ghisa, e da cinque mitragliatrici,sormontato dal ciglio roccioso dell’Altopiano di Tonezza. Dal centro montano si sale al Cimone, sacro alla memoria. I boschi di latifoglie non celano del tutto gli antichi camminamenti, né le trincee, né l’articolata rete di gallerie. Il cratere, scavato dalla mina austriaca, brillata il 23 settembre del ’16, è sormontato dall’ardita cuspide dell’ossario che sorveglia il sonno di molti caduti. Lo sguardo spazia verso orizzonti dove la guerra è solo ricordo: il corno ducale del Caviojo e la cima Neutra, con la caratteristica galleria elicoidale, il maestoso Priaforà , con le sue caverne in roccia, sembrano vegliare sul mondo delle convalli, punteggiato da paesi e contrade dove il tempo non si è fermato, spezzando trame e racconti della nostra storia, da riscoprire con la memoria, mai con il mito.

La strada delle 52 gallerie del Pasubio

Opera straordinaria di ingegneria militare risalente alla Iª Guerra Mondiale che conduce dalla Bocchetta Campiglia (900 m.) alle ‘Porte del Pasubio’ (m.1935) (rifugio gen. Achille Papa) e che consentiva l’approvigionamento delle truppe arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche. Si percorre facilmente in 2,30-3,30 ore (6,3 km di cui 2,3 di gallerie), il dislivello è di circa 900 metri e si percorrono gallerie molto ardite ( la 19 è la più lunga, ca 320 m.che si avvolge su se stessa a spirale), anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile un’affidabile torcia elettrica. E’ un’ escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s’interessano di storia, dovrebbero almeno una volta provare in quanto non esiste un simile sentiero in nessuna parte d’Italia. Non è possibile non sentire sulla pelle, nel cuore e nell’anima le voci, i richiami, i suoni, i fragori che ti vengono dalla terra, dalla montagna, dai canali, dai dirupi, dalle caverne, dalle trincee, dai camminamenti, da ogni sasso, da ogni filo d’erba, da ogni cosa che vedi e che tocchi. Come fa il cuore a non percepire il tormento della guerra, la sofferenza, le sensazioni forti dentro l’animo. Un’esperienza che rimarrà per sempre scolpita nel cuore!!!

  • Il rifugio - Strada della Prima Armata

    percorsi storici di trekking

    Dove dormire in una posizione strategica, per percorrere la Strada delle 52 Gallerie del Pasubio?


    Su richiesta, l’Albergo Bucaneve Tonezza Village offre il servizio navetta fino a Bocchetta Campiglia: il punto di partenza per intraprendere il sentiero sulla Strada delle 52 Gallerie del Pasubio, la più conosciuta ed affascinante tra le escursioni nelle Prealpi Venete, sotto il punto di vista storico, ingegneristico e

    paesaggistico.

  • Il monte Pasubio

    gallerie Pasubio

    Il monte Pasubio (2.232 m.s.l.m.) si presenta come un grandioso massiccio tra le province di Vicenza e Trento: un luogo suggestivo e teatro di eventi importanti per la storia italiana. Grazie alla sua particolare morfologia, durante la 1° Guerra Mondiale fu una postazione strategica di fondamentale importanza per la sicurezza del fronte italiano: per la difficoltà di accesso, furono intagliate nella roccia strade dal tracciato ardito. In soli 9 mesi, nacque così il Sentiero delle 52 Gallerie del Pasubio: una straordinaria opera di ingegneria militare, scavato nel 1917 e dotato, appunto, di 52 gallerie.

  • Il sentiero

    52 gallerie

    La Strada delle 52 Gallerie del Pasubio è lunga 6,5 km, dei quali ben 2,3 sono suddivisi nelle gallerie ed è identificata dal segnavia 366.

    Si percorre in 2:30/3:30 ore, partendo dalla Bocchetta Campiglia ed arrivando al rifugio Gen. Achille Papa (1928 m).

    Il dislivello totale è di circa 900 metri e si attraversano gallerie, curve e biforcazioni: indispensabile, quindi, è avere con sé una torcia elettrica.

    Grazie a finanziamenti regionali per il centenario della Grande Guerra, è stato realizzato un intervento di manutenzione straordinaria sulla Strada, ma è stata incrementata anche l’offerta turistica, disponendo anche di guide specializzate per accompagnare gli interessati.

  • Le gallerie

    52 gallerie

    Elementi caratterizzanti del sentiero, le gallerie sono in tutto 52 e a ciascuna di esse è stato assegnato un numero progressivo ed un nome, apposti ad ogni ingresso.

    Le gallerie, inoltre, presentano delle dediche (ad eccezione delle n° 49 e 50), assegnate nel 1917 dal capitano Picone.

    Tra tutte, la galleria più lunga è la n° 19: circa 320 metri e si avvolge su se stessa a spirale!

  • Servizio Navetta per accedere ai percorsi storici “Strada delle 52 Gallerie” e “Strada degli Eroi”

    Dove dormire in una posizione strategica, per percorrere il sentiero delle 52 Gallerie del Pasubio?


    Solo ai propri ospiti, l’Albergo Bucaneve offre il servizio di trasporto con transfer per Bocchetta Campiglia. Il servizio prevede l’andata dall’Albergo con accesso alla Strada delle 52 Gallerie per poi riprendere i clienti alla sera; il tutto senza l’uso del mezzo proprio.

Casigliani Assicurazioni

Da oltre 30 anni, Casigliani Assicurazioni opera con passione e professionalità sul territorio di Livorno e Collesalvetti, offrendo un servizio integrato e personalizzato.


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